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Per conventi

PARTANNA

Lasciato il convento del Monte S.Giuliano ad Erice, Andrea si recò a Partanna dove gli fu confessore P.Marco Antonio da Partanna. Qui ottenne di astenersi dal mangiare carne, uova e pesce. Usava mortificazioni pesanti sul proprio corpo e, in più occasioni, testimoni affermano l’austerità e la condotta penitente nella sua vita.

BURGIO

La permanenza a Partanna durò un anno. Poi il Venerabile fece ritorno a Burgio, suo paese natale. Qui, ignorando la presenza dei parenti che lo avrebbero distolto dalla sua vita religiosa, cominciò ad avere apparizioni della Madonna ed a cibarsi soltanto con pane ed acqua. Riuscì anche ad ottenere di camminare scalzo.

PANTELLERIA

Dopo quattro anni, Andrea passò nel convento di Pantelleria, sotto la presidenza del compaesano P.Paolo M. La sua vita nell’isola fu caratterizzata da continue flagellazioni motivate dalla sua paura di un castigo divino rivolto agli uomini per la loro cattiveria. Il castigo sembrò prendere forma nella peste che colpì la Sicilia, e in special modo Messina, nel 1743. Il contagio si fermò miracolosamente ai confini cittadini, anche grazie alle misure sanitarie prese dalle autorità regie. A Pantelleria, inoltre, frate Andrea iniziò a fare “miracoli”.

TRAPANI

Ottobre 1744 : alla volta di Trapani, nel convento del Luogo Nuovo, insieme a P. Paolo, suo paesano. In questi luoghi iniziò a diffondersi la fama della sua capacità taumaturgica e molti furono i casi di guarigione eseguiti per sua intercessione. Ma la vocazione di Andrea era orientata verso ben altri lidi, quelli africani dove, da lì a poco, si sarebbe trasferito.